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Maria Cristina Masserenti

Che fortuna l'infortunio!

Ironicamente e non tanto placidamente mi viene da condividere questa esperienza. L’infortunio, farsi male e doversi mettere a riposo. Non importa come sia successo, a me per esempio, è accaduto facendo una cosa che avevo fatto parecchie volte, ma si è verificato ora e forse, doveva andare proprio così.


E allora che si fa? Ci si organizza, già perché praticando e insegnando yoga c’è bisogno di un sostituto. E poi l’ansia di come gestire la vita casalinga e poi il cane, e insomma in un microsecondo scenari apocalittici investono la mente con le difficoltà più disparate e le visioni catastrofiche si susseguono. Ma io respiro... faccio un pò di pulizia mentale, mi concentro prima sul problema (dove mi sono fatta male e cosa posso fare per riprendere le miei piene facoltà fisiche) e poi con calma pianifico una vita diversamente organizzata. Et voilà.... la bellezza mi sorprende! Tutto si incastra e si distribuisce, chi mi circonda mi sostiene, la mia cara amica e collega Francesca, la mia dolce e preparatissima allieva Erika mi sostituisce, Marzia (già pronta ad insegnare) e Teresa fungono da modelle nelle lezioni di Shiva Flow ed io.... mi rilasso e lascio che tutto accada. Ognuno si esprime al proprio meglio e valanghe di aiuti pervengono da una moltitudine di persone. E allora, penso, che fortuna davvero, mi riprenderò rispettando i tempi di rigenerazione dei tessuti e in questa dolce attesa mi prendo del tempo per approfondire argomenti lasciati in sospeso, riprende in mano libri impolverati sul mio comodino acquistati nella speranza di trovare il tempo per leggerli e stare di più in famiglia. 


Non nego le emozioni contrastanti che a volte mi hanno investito, il cuore in gola e le lacrime affacciate sull’ orlo delle pupille guardando il mio tappetino vuoto o con me sopra, avvolta da una coperta, seduta per poter assistere comoda a un workshop organizzato da mesi. Ma anche la felicità di vedere gli allievi sbocciare ed esprimere il loro potenziale, contribuendo a mantenere attivo il palinsesto delle lezioni (tante). La paura, in qualche istante, di non riuscire a riprendere la mia pratica in tempi veloci... ma è così che si lavora su di sè. Quando si presenta un ostacolo, anzichè remarci contro, lo guardi bene in faccia e lo inghiotti per digerirlo, per metabolizzarlo e trasformarlo in energia, in risorsa. E quindi niente, osservo gli effetti collaterali di un infortunio, i collateral beauty, la bellezza racchiusa in ogni situazione, seppur apparentemente dolorosa. Ecco, ho avuto il tempo anche di scrivere questo mio breve articolo da blog... che fortuna!


insegnante di yoga infortunata

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