Mi sono accostato alla pratica della disciplina yoga per contrastare una contrattura muscolare alla schiena che appariva nei momenti più impensati, lasciandomi dolorante per qualche giorno e costringendomi ad imbottirmi di medicinali. Certo, ero consapevole che lo yoga era praticato da chi ricercava un migliore equilibrio personale, ma lo vedevo come un beneficio secondario.
Iniziai a praticare con Maria Cristina a Settembre 2017, poi dovetti sospendere a Novembre e Dicembre a causa di un'operazione di ernia inguinale, per cui posso dire che sto praticando in maniera continuativa da Gennaio.
Che cosa è cambiato per me dopo tre mesi di pratica?
Innanzitutto la mia schiena va molto meglio e ne ebbi la prova un paio di settimane or sono quando, risvegliandomi da un sonno profondo, ricomparve la solita contrattura, forse dovuta ad una posizione scorretta assunta durante la notte. Praticai con dolcezza alcune asanas, feci una bella passeggiata e dopo pranzo il dolore era sparito, senza bisogno di medicine. Ebbi l'impressione che la pratica dello yoga avesse reso le fibre muscolari della mia schiena più scorrevoli e duttili, più pronte a distendersi dopo la contrattura se sollecitate nel modo giusto.
Ma gli sviluppi più interessanti sono venuti grazie alla pratica del respiro profondo. Constatando i benefici che esso mi apportava durante la seduta, ho preso a sperimentarne gli effetti in molte occasioni, sempre con risultati positivi.
La prima volta che vi feci ricorso fu dopo un pranzo abbondante: stavo guidando per tornare a casa e il mio stomaco era gonfio e dolente. Praticai la respirazione diaframmatica e dopo una mezz'ora i sintomi erano migliorati nettamente.
Una seconda applicazione la trovai descritta nel libro "Yoga Nidra" di Swami Satyananda Saraswati, consigliatomi da Maria Cristina. Nel capitolo in cui si tratta del sonno, l'autore raccomanda di praticare il rilassamento per qualche minuto prima di addormentarsi. Misi in pratica il suo consiglio e la mattina seguente constatai che il mio sonno era stato più profondo e benefico. Da allora pratico il rilassamento ogni sera prima di addormentarmi e mi godo la dolcezza del passaggio dalla veglia al sonno, un momento sereno cui non voglio più rinunciare, per quanto stanco mi senta. In questo modo rilascio le tensioni psichiche e muscolari e le mattine in cui mi svegliavo stanco e teso sono ormai un lontano ricordo.
Da qualche giorno sto sperimentando qualcosa di nuovo: ogni volta che cambio attività durante la giornata, ad esempio partecipo ad un riunione di lavoro, rispondo a delle email, mi siedo a mangiare, pratico una decina di respiri profondi per marcare il distacco tra un'attività e l'altra ed essere più consapevole di quella che sto per iniziare. Vedremo i risultati.
Per contro mi sono reso conto che le bevande eccitanti quali the o caffè mi portano a dimenticare di respirare profondamente e sto cercando di capire se questo sia un mio limite o se non sia invece dovuto alla mia inesperienza.
Le mie sedute di yoga si sono trasformate da momenti di tortura auto-inflitta, in cui muscoli sconosciuti facevano sentire le loro proteste per il trattamento cui li sottoponevo, a momenti di ascolto del mio corpo che, via via che procedo nella pratica, mi aiutano a renderlo più agile e resistente.
Sono consapevole di avere di fronte a me un lungo cammino verso il miglioramento di me stesso, ma questi tre mesi di pratica mi hanno aperto nuovi orizzonti e nuove possibilità di sperimentare e scoprire come quel poco che finora ho appreso può migliorare la mia vita.
– Claudio Nebbia; allievo
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